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GLI ANIMALI E L’UOMO


Tutte le culture primitive hanno sempre avuto forme di rispetto per la natura e per gli animali, fino alla  loro venerazione. Se ne vedeva la fonte preziosa dell’alimentazione ma anche una manifestazione di equilibri universali superiori da non alterare.

Gli Indiani d’America onoravano l’aquila come madre della natura e come messaggero degli spiriti.  Gli Indiani d’India rispettano da sempre la sacralità della vacca. Nei culti egizi a tutti gli animali si riconoscevano poteri speciali fino a venerarli come divinità (vedere PIRAMIDI/RELIGIONI). Nella mitologia greca molti animali erano cari o sacri a particolari divinità (vedere  MITOLOGIA e RELIGIONI SCOMPARSE/MITOLOGIA GRECA).

Col crescere dell’autostima dell’uomo, fino all’esaltazione del proprio prepotere, si è giunti alla caduta delle credenze negli dèi, all’assoggettamento indiscriminato della natura e alla sopraffazione degli animali, portata alle soglie della loro estinzione.

Oggi va sempre più crescendo un nuovo sentimento d'amore per gli animali ma accanto alla sensibilità di molti c'è la colpevole insensibilità di altri.

Le recenti generazioni del benessere (per l’Italia, nel secondo dopoguerra) hanno eccessivamente  accresciuto il consumo di carni bianche e rosse, mettendo a repentaglio la sopravvivenza di molte specie animali non ripopolabili.

L’ultima generazione fa però riscontrare (primi anni 2000) un forte aumento delle scelte vegetariane per ragioni sì economiche e salutistiche ma anche per il pregiudiziale maggior rispetto degli animali.

Sussistono tuttavia numerose sacche di spregio verso gli animali: pescatori, autorizzati e non, falcidiano i mari senza distinzione di specie; cacciatori senza scrupoli in talune popolazioni, professionisti e dilettanti, decimano animali in estinzione ma pregiati per le pelli o le pellicce o le carni o le zanne od il siero od altro; covi di malviventi  destinano cani o galli a lotte mortali dedicate a sadici spettatori o scommettitori; laboratori pubblici e privati tormentano e uccidono svariati animali per vivisezione o sperimentazioni discutibili; cacciatori dilettanti uccidono per il solo gusto di uccidere; in cima a tali nequizie si pongono le corride che ammazzano, è vero, pochi tori ma al cospetto di folle plaudenti e complici.

Il cacciatore che caccia per svago è un vigliacco: attacca senza avvertimenti anzi subdolamente attacca nascondendosi o offrendo esche avvelenate. Spara ad animali indifesi, spara senza competizione, spara protetto.

Il torero è un vigliacco gentile. Gentile, elegante, solo nell'abito e nelle movenze. Egli lotta armato, non alla pari, non a mani nude. Nasconde l'arma da bugiardo codardo. Quando soccombe si fa assistere da decine di altri uomini armati.

Fiacca il toro già stremato da altri. Lo fa trascinare, morto, per la coda come se lo svergognato codardo fosse il toro!

Quale uomo si vanterebbe di saper abbattere un treno mettendo una bomba tra i binari?

Quale uomo si crederebbe potente solo sparando alla folla inerme  in uno stadio?

Quale uomo armato di clava sarebbe felice di ammazzare un bambino?

Questi lo fanno per follia o per una presunta motivazione ideologica; il torero è peggio: lo fa per gioco, per sport, per lavoro, per soldi, per la fama!

 

I nuovi media ci informano delle imprese a volte eroiche di animali legati all'uomo, che hanno guadagnato particolare gratitudine o ammirazione.

Con tutti gli animali l’uomo può stabilire rapporti di compatibilità con reciproca convenienza.

Con gli animali superiori si può instaurare un rapporto di convivenza pacifica e amichevole.

Da sempre però l'uomo vive un rapporto privilegiato con il cane in virtù di una maggiore naturale comunicabilità.

Totò affermava che i cani sono esseri a metà tra i bambini e gli angeli. Si riferiva poeticamente all'indole (quella animale) buona e leale e soccorritrice, angelica, e alla ingenuità e fragilità e purezza, angelica, dei bambini

All'opposto del cane-angelo c'è il drago-diavolo. Tra i due estremi sono stati paventati tutti gli animali fantastici via via suggeriti dai sogni e dagli incubi, accolti e trattati dai poeti interessati all'estetica, dal clero e dai regnanti pronti ad asservirsene.

La natura offre un campionario infinito di animali giganteschi o microscopici, variopinti o incolori, molli o duri, informi o articolati, pesanti o eterei, massicci o filiformi, e con combinazioni diversamente assortite, eppure l'uomo ha sentito il bisogno di inventarsene altri: ippogrifi, draghi, sirene, chimere, arpìe, Medusa, Gorgone, Sfinge, mostri vari, quasi sempre sinistri e spaventevoli, raramente miti o umili o leggiadri (il liocorno, Pegaso,...);  talvolta vissuti come aggregati alla società umana quotidiana (centauri, minotauri, ciclopi).

Ancora oggi c'è chi crede di aver visto lo Yeti, uomo o mostro delle nevi, o il Lockness, il mostro del lago scozzese, o animali feroci aggirarsi nelle città e nelle campagne suburbane.

Cani e cavalli sono stati spesso amici inseparabili dell'uomo, i primi per la fedele affettuosità nel privato della vita domestica, i secondi per la compagnia nelle avventure cavalleresche o guerresche.

L'uomo moderno spesso ama la sua automobile come compagna di avventura galante o lavorativa. Valentino Rossi parla prono alla sua moto prima delle gare. Cosa mai doveva provare l'uomo quando il suo destino in battaglia dipendeva anche dal comportamento del cavallo!?

Milioni di cavalli sono stati sacrificati come mezzo di locomozione ed arma di battaglia (vedere MORTE NELL’ARTE/CAVALLO MORENTE).

Il Cinema ha reso familiari le animazioni dei disegni che simulano i comportamenti animali; li ha fatto ancor più apprezzare poiché ha dato loro sentimenti e saggezza umani esemplari. In due sole generazioni il Cinema ha animato migliaia di animali, i più disparati (vedere PROGETTO/ANIMALI).

Milioni di cani hanno sopperito presso gli umani alla mancanza di compagnia o di affidabilità.

Qualcuno di loro è entrato nella storia per gesto estremo di sacrificio amorevole.

La LUPA di Roma, prima nutrice di Romolo e Remo, discende dalla leggenda ma è verosimile che come l'uomo accudisce ai bisogni dei cuccioli di animali, così altrettanti animali all'occasione si prendono cura dei cuccioli umani.  Questo fa ritenere che la lupa romana non sia solo leggenda.

Come più spesso gli uomini prediligono i cani così le donne prediligono i gatti.

Questi felini sono insieme miti e aggressivi, sono selvatici e domestici, agili e sornioni, vagabondi e abitudinari, indipendenti e socievoli, irascibili e coccoloni, vendicativi e docili. Piacciono anche agli artisti e ai solitari, alle donne sole e alle bambine.

Per qualcuno (D.M. Moretti) "Dio creò il gatto per permettere all'uomo di carezzare il leone".

Presso molti popoli antichi il gatto era onorato come divinità selvaggia e misteriosa.

Nel Medioevo era considerato animale satanico e stregonesco forse per la sua grande abilità di  sopravvivenza (capace di ricadere sempre sulle zampe) e dotato, come si credeva, di sette vite.

La leggenda di MUEZZA, il gatto di Maometto, conferma la credenza del santo rispetto dovutogli, visto che il Profeta si tagliò la manica su cui riposava il felino pur di non disturbare il suo sonno.

Perdurano sacche di superstizione circa la malasorte portata dai gatti neri. Non per chi li possiede.

HODGE, dal pelo nerissimo, fu amato come un figlio da Samuel Johnson  che nella Londra di fine 1700 lo nutriva con ostriche fresche (allora economiche) tutte le mattine. La città nel 1997 gli costruì una statua di bronzo.

Mentre cani e gatti sono stati compagni dell'uomo soprattutto nello svago e nel privato, i cavalli sono stati compagni di avventure e di battaglie e hanno contribuito a migliorare l'immagine e le prestazioni dell’uomo per l'inseguimento, la fuga, lo scontro e l'aspetto; talvolta determinando l’esito delle contese.

Pochi sono entrati nella Storia, non per meriti straordinari se non quello d'aver accompagnato alla vittoria grandi personaggi: BUCEFALO di Alessandro Magno, ASTURCONE  di Giulio Cesare, BABIECA di El Cid, COPENHAGEN di Wellington, MARENGO di Napoleone, MARSALA di Garibaldi.

 

VEDERE SCHEDA "GLI ANIMALI FAMOSI"


    

 

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