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SANTI PATRONI

 


Il Cristianesimo, con esclusione di alcune forme di Protestantesimo, elegge a santità le persone che hanno sviluppato in modo molto speciale l’apostolato ed hanno operato miracoli.

La loro origine, i luoghi dell’operato o del martirio o del ritrovamento delle spoglie e le vicende, gli animali e le cose coinvolte, hanno legato i santi alla venerazione locale od a quella di circostanza o di categoria, divenendone Santi Patroni o Protettori.

Unitamente ad una marcata sopravvivenza di sentimenti pagani ne risulta un innumerevole stuolo di santi preposti a singoli luoghi, animali, malattie, funzioni. Da parte del credente,  Il loro culto soddisfa il bisogno di un rapporto col divino meno astratto e generico ma più concreto in quanto intrattenuto, come con Gesù, con i Privilegiati del Paradiso che hanno vissuto le sofferenze umane in prima persona nella vita terrena.

Il moto umano verso la spiritualità è spontaneamente più vivo nei momenti della sofferenza e si rivolge agli intercessori conoscitori di quel patema personale o sociale.

Molte città e paesi cristiani hanno prescelto come proprio Protettore o Patrono uno o più santi che vengono onorati con particolari cerimoniali soprattutto annualmente nel giorno a loro dedicato e culminante con processioni di pellegrinaggio, preghiere e festeggiamenti vari.

Alcuni Patroni storici cittadini estendono la venerazione ad ambiti locali anche interregionali.

 

MADONNA, o Maria, Madre di Gesù, è considerata priva del peccato originale fin dal concepimento. II Concilio di Costantinopoli (anno 553) ha sancito la sua ‘Verginità perpetua’ (prima, dopo e durante il parto). È detta anche l'Immacolata Concezione (dal 1854).

La Vergine Maria venne "assunta"(ricevuta), anima e corpo, in Cielo.

Oltre alla familiare ‘Ave Maria’ liturgica è nota la preghiera, rivoltale da Dante nella Divina Commedia, che si apre con:

 

"Vergine Madre, figlia del tuo figlio

umile e alta più che creatura,
termine fisso d'eterno consiglio,

tu se' colei che l'umana natura
nobilitasti sì, che 'l suo fattore
non disdegnò di farsi sua fattura".

 

“Dal punto di vista teologico, la sua opera di mediazione tra Dio e l'umanità si spiega con l'investitura che ricevette da Gesù sulla croce, quando venne "donata" agli uomini per farli sentire più vicini a Lui.” (Wikipedia)

Le apparizioni di Maria sono innumerevoli. Tra le più famose sono Guadalupe, Messico (1531), Lourdes, Francia (1858), Fatima, Portogallo (1917), Međugorje, Bosnia-Erzegovina (1981).

Nella liturgia cristiana ben 36 date canoniche sono dedicate al culto della Madonna.

Luoghi e circostanze le hanno assegnato svariati appellativi: Madre di Dio, Vergine Maria, Beata Vergine Maria, Immacolata Concezione, Assunta, Madonna, Addolorata, Regina coeli, Stella maris, Stella del mattino, Salute degli infermi, Rifugio dei peccatori, Consolatrice degli afflitti.

La Madonna di Guadalupe è patrona dell'America.

La Madonna Aparecida è patrona del Brasile.

La Madonna del Pilar, o Nostra Signora del Pilar, è venerata presso il santuario omonimo di Saragozza (Spagna) ed è considerata la patrona della Spagna.

La Madonna di Bonaria è patrona della Sardegna.

Con altri appellativi e accezioni è venerata ed è Patrona di oltre 20 Comuni italiani, di Province, di Regioni e di altre aree geografiche, nonché protettrice di numerose istituzioni, di associazioni  e funzioni. 

 

SAN GIUSEPPE è patrono della Chiesa universale e compatrono di Venezia.

Secondo il Nuovo Testamento è lo sposo di Maria e il padre putativo di Gesù.

Pio IX nel 1870 dichiarò esplicitamente la superiorità di San Giuseppe su tutti i santi, seconda solo a quella della Madonna.

I Vangeli e la dottrina cristiana affermano che il vero padre di Gesù fu Dio stesso: Maria lo concepì miracolosamente, per intervento dello Spirito Santo. Giuseppe, messo al corrente di quanto era accaduto da una visione avuta in sogno, accettò di sposarla e di riconoscere legalmente Gesù come proprio figlio. Perciò la tradizione lo chiama padre putativo di Gesù.

Non sappiamo dove si trovi la tomba del santo.

San Giuseppe è venerato come simbolo di umiltà e dedizione.

 

SAN BENEDETTO DA NORCIA (Norcia, 480 - Montecassino, 547).
Fondatore dell'ordine dei Benedettini. Patrono d'Europa.

A 12 anni giunto a Roma per studiare, fu sconvolto dal peccato imperante e "ritrasse il piede che aveva appena posto sulla soglia del mondo per non precipitare anche lui. Disprezzò quindi gli studi letterari, abbandonò la casa e i beni paterni e cercò l'abito della vita monastica perché desiderava di piacere soltanto a Dio".

Dopo una esperienza da eremita si dedicò alla predicazione della "Parola del Signore" e creò una comunità di tredici monasteri. A Cassino fondò il Monastero di Montecassino, prendendo a modello San Martino di Tours, iniziatore in Gallia della vita monastica.

Dettò le regole delle comunità monastiche, non più vagabonde, da impegnare nella preghiera e nel lavoro col motto ‘ora et labora’.

Fino alla morte visse a Montecassino, divenuta meta di pellegrini comuni e titolati tra i quali anche Totila.

                                     

SAN FRANCESCO D’ASSISI  (Assisi, 1182 – Assisi, 1226)

Patrono d’Italia, degli animali, dei commercianti e degli ecologisti. Detto “il poverello di Assisi”.

Di origine aristocratica, voleva farsi cavaliere e partire per le crociate ma prevalse una "febbre d'amore" per i deboli, gli ammalati e gli emarginati.

Mandato dal padre a vendere alcune merci  distribuì il denaro ricavato ai poveri e regalò le sue vesti a un mendicante per poi  chiedere l'elemosina alla porta di San Pietro.

Nel 1205 pregando sentì parlare il Crocifisso che gli chiedeva di riparare la chiesa, vendette tutte le merci e il cavallo del padre e donò il ricavato alla ricostruzione di una chiesetta. Ripeté l’impresa: la terza da lui riparata fu la chiesetta della Porziuncola, che divenne il suo primo Convento.

Nel 1224 gli apparvero le stimmate, come le vedeva nei crocefissi.

Il suo amore esteso indistintamente agli uomini, agli animali e all’intero creato lo portò a soccorrere tutti i bisognosi, a predicare agli uccelli ed alimentare la leggenda dell’ammansimento di un famelico lupo.

Dettò le regole di fraternità, umiltà e povertà che improntarono gli Ordini da lui fondati: I Frati Minori, le Clarisse e i Francescani Secolari.

All’atto della sua fondazione la città di Los Angeles si dette il nome completo di  El Pueblo de la Iglesia de Nuestra Señora la Reina de Los Angeles de Porciúncola de Asìs (Città della Chiesa di Nostra Signora la Regina degli Angeli della Porziuncola di Assisi).         

                

SAN PIETRO (Betsaida, Israele, 3 – Roma, 67).

Uno dei dodici apostoli di Gesù. Primo papa della Chiesa cattolica.

Con Giovanni e Giacomo assistette alla trasfigurazione e all'agonia di Gesù nell'orto degli ulivi.

Dopo la crocifissione e la resurrezione di Gesù, Pietro venne nominato dallo stesso Maestro capo dei dodici apostoli, primo divulgatore della sua Parola e fondatore della Chiesa cristiana. Instancabile predicatore, fu il primo a battezzare un pagano. Ebbe alcune dispute con Paolo di Tarso, risolte durante il primo Concilio di Gerusalemme. Continuò la sua predicazione fino a Roma. Si racconta che, durante le persecuzioni dei cristiani ordinate da Nerone, sfuggito ad un arresto, sulla via Appia incontrò Gesù e gli domandò “Quo vadis?”. Il Maestro gli rispose che ritornava a Roma per lasciarsi crocifiggere una seconda volta. Fu allora che Pietro decise di consegnarsi al proprio martirio per risparmiarlo a Gesù e sentendosi indegno di Lui chiese di essere crocifisso a testa in giù.

 A Roma Pietro e Paolo sono venerati insieme come Patroni della città e come fondatori della Chiesa.

 

 

SAN PAOLO (Tarso, Turchia, 5-10 – Roma, 64-67), noto come Paolo (o Saulo) di Tarso, è stato l'«Apostolo dei Gentili», il principale missionario del Vangelo di Gesù. Non conobbe personalmente Gesù e avversava la Chiesa cristiana. Paolo si convertì al Cristianesimo mentre si recava da Gerusalemme a Damasco per organizzare la repressione dei cristiani della città. Fu improvvisamente colpito da una luce abbagliante e udì la voce del Signore che gli diceva: "Paolo, Paolo, perché mi perseguiti?". Reso cieco da quella luce divina fu poi guarito e diede inizio all'opera di evangelizzazione.

Imprigionato dagli Ebrei a Gerusalemme, in quanto cittadino romano Paolo fu condotto a Roma, dove riuscì a continuare la sua predicazione. Morì vittima della persecuzione di Nerone, decapitato tra il 64 e il 67.

Paolo definì i fondamenti dottrinali del Vangelo, per questo motivo gli studiosi contemporanei  lo considerano il vero fondatore del Cristianesimo.

Con San Pietro è Patrono di Roma.

 

 

SAN GIOVANNI BATTISTA (0 – 35 d.C.)

Patrono di Torino, Genova, Firenze e altri 240 Comuni italiani.

Asceta proveniente da una povera famiglia sacerdotale ebraica della Giudea e fondatore di una comunità battista che fu all'origine di alcuni movimenti religiosi del I secolo d.C., è una delle personalità più importanti dei Vangeli.

Insieme a Gesù Cristo, Giovanni Battista è presente anche nel Corano come uno dei massimi profeti che precedettero Maometto.

Giovanni è citato come "il più grande dei profeti" per aver annunciato l'arrivo di Gesù prima della sua nascita. La sua vita si legò direttamente alla frequentazione personale di Gesù a partire dall’esperienza del Battesimo. Questo veniva praticato come rito di purificazione, Giovanni lo applicò con la innovativa funzione della conversione. In occasione del Battesimo di Gesù, Giovanni lo additò ai presenti come "l'agnello di Dio che toglie i peccati del mondo".

Nel Vangelo di Matteo si legge che Gesù rispose «Andate e riferite a Giovanni ciò che voi udite e vedete: i ciechi ricuperano la vista, gli storpi camminano, i lebbrosi sono guariti, i sordi riacquistano l'udito, i morti risuscitano, ai poveri è predicata la buona novella».   

 Giovanni il Battista morì a causa della sua predicazione. Aveva condannato pubblicamente la condotta di Erode Antipa che conviveva con la cognata Erodiade. Il re dapprima lo imprigionò poi lo fece decapitare per assecondare Salomè la bella figlia di Erodiade.

 

 

SAN MARCO EVANGELISTA (Palestina, circa 20 d.C. – Alessandria, circa 80). Patrono di Venezia e di altri 43 Comuni italiani.

Abitava a Gerusalemme negli anni di Gesù e si crede che lo frequentasse personalmente. Fu discepolo degli apostoli Paolo e Pietro e fu  autore di un Vangelo. Evangelizzò l’Egitto. Fondò la chiesa di Alessandria dove fu martoriato ucciso.

Nell’ 828 le sue spoglie vennero trafugate e trasportate a Venezia  dove si diede subito inizio alla costruzione della Basilica. L’incertezza della vicenda, per i suoi raggiri burocratici,  fa ancora oggi sostenere che le reliquie conservate siano invece di Alessandro Magno.

 A partire dai mosaici di S. Vitale a Ravenna, San Marco viene rappresentato col Vangelo in mano ed accanto ad un leone, suo simbolo divenuto poi simbolo anche di Venezia.

 

 

 

SAN GENNARO (Benevento, 272– Pozzuoli, 305).

Patrono di Napoli e altri 3 Comuni.

Da Vescovo di Benevento, recatosi a Pozzuoli in visita pastorale fu imprigionato dai soldati per la persecuzione operata da  Diocleziano e destinato al pasto dei leoni nell’Anfiteatro. Poiché le belve ammansite dalla benedizione di Gennaro si rifiutarono di sbranarlo, venne imposta la sua decapitazione presso la Solfatara. Secondo l’usanza del tempo alcune pie donne raccolsero in una ampolla il sangue del martire.

Le sue spoglie furono traslate dapprima nelle catacombe napoletane, da allora chiamate ‘di San Gennaro’, poi trasferite nella Cattedrale di Benevento e successivamente (1154) nell’Abbazia di Montevergine dove restarono fino al 1497. La sua testa e le ampolle col sangue erano sempre restate a Napoli. Nel 1389 si ebbe la prima documentata liquefazione del sangue nelle ampolle. Il fenomeno-miracolo si ripete periodicamente a date fisse e dalla credenza popolare è visto come foriero di benessere (quando si scioglie) o di calamità (quando non si scioglie).

 

 

SANT’AMBROGIO  (Treviri, Germania, 339-340 – Milano, 397), vescovo  e scrittore, è annoverato tra i quattro massimi dottori della Chiesa, con San Girolamo, Sant'Agostino  e San Gregorio I . La basilica a lui dedicata a Milano ne conserva le spoglie.

Patrono di Milano e di Vigevano.

Lo stile dolce del suo parlare e scrivere fece dire di lui «dolce come il miele», per questo tra i suoi simboli figura  un alveare. Determinò la conversione al Cristianesimo del manicheo Sant'Agostino.

La liturgia ambrosiana di distingue per la diversità dei paramenti e della Messa, per il Calendario (con proprio calcolo del tempo delle festività e della Quaresima), per il canto ‘ambrosiano’ (non derivante dai salmi) e per l’adozione di particolari campane utilizzate in vaste aree nel Nord Italia).

 

 

SAN NICOLA DI BARI, o san Nicola di Myra, san Nicola Magno, san Niccolò e san Nicolò (Patara di Licia,Turchia, 270 – Myra,Turchia, 343).

 Imprigionato ed esiliato nel 305 durante le persecuzioni cristiane di Diocleziano fu poi liberato da Costantino nel 313 e riprese l'attività apostolica. Partecipò al Concilio di Nicea del 325 e condannò tanto duramente l'Arianesimo da prendere Ario a schiaffi. Bari e Venezia trafugarono e spartirono le reliquie del santo nel 1087.

Patrono di Bari e di altri 271 Comuni italiani. È anche il santo patrono della Russia e della città di Amsterdam. È noto anche fuori del mondo cristiano perché ha dato origine al mito di Santa Claus (o Klaus), conosciuto in Italia come Babbo Natale.

Il culto di san Nicola fu portato a New York dai coloni olandesi sotto il nome di Sinterklaas, dando origine al mito di Santa Claus.

 In molte aree dell'ex Impero austro-ungarico è viva la leggenda del santo che regalò a tre bambini poveri tre mele rosse che nottetempo si tramutarono in oro. Per questo i bambini scrivono a san Nicolò (o sankt Niklaus) una letterina la sera precedente la festa e la mattina del 6 dicembre trovano una mela, dolcetti e doni.

La diffusione della mitica figura di Babbo Natale allegro e paffutello in abito rosso bordato di bianco deriva dal poema ‘A Visit from St. Nicholas’ di Clement C. Moore del 1821.

Nella Chiesa ortodossa russa San Nicola è spesso la terza icona insieme a Cristo e a Maria col bambino.

Il santo è patrono di marinai, farmacisti, profumieri, bottai, bambini, ragazze da marito, avvocati, commercianti e delle vittime di errori giudiziari. 

 

 

SAN PETRONIO (Gallia, ? - Bologna, 450). Patrono di Bologna.

Petronio, di origine greca e cognato dell'imperatore Teodosio II, apparteneva ad una famiglia di alto rango. Era esattore delle pubbliche imposte per l'Impero. Visse nella Gallia romana e in gioventù coltivò studi monastici. Trovandosi a Roma in occasione della disputa su un'eresia il pontefice Celestino I, secondo un suggerimento avuto in sogno da San Pietro, lo nominò nuovo vescovo di Bologna. Al ritorno in città, Petronio la trovò distrutta  delle invasioni barbariche e ne avviò la ricostruzione. A Costantinopoli ottenne  da Teodosio II numerosi benefici per la sua città: l'ampliamento della cinta muraria, la garanzia della perpetua autonomia civica, la protezione imperiale contro ogni forma di tirannia straniera e la concessione dell'Università.

 

 

SANTA ROSALIA (Palermo, 1128 – Palermo, 1165).

Suo padre si dichiarava discendente di Carlo Magno. Sua madre era di nobili origini ed imparentata con la corte normanna.

Rosalia  respinse continue ed allettanti proposte di matrimonio.  Preferendo abbracciare la fede, per sottrarsi alle tentazioni e alle distrazioni mondane prescelse di isolarsi in una grotta lontana dalla città. Venendo successivamente disturbata si rifugiò presso il monastero delle Basiliane a Palermo. Anche lì trovò dispersiva la giornata e decise un nuovo isolamento in altra grotta sul Monte Pellegrino. La bizzarria della scelta insieme al suo tormento e l’esempio della sua preghiera moltiplicavano le folle di pellegrini. Le si accreditarono numerosi eventi miracolosi, come  la liberazione di Palermo da terribili calamità naturali e frequenti altre guarigioni.

Nel 1625 speciali circostanze convinsero tutti che l’intercessione della Santa Rosalia avesse scongiurato una nuova gravissima esplosione di peste nella città di Palermo, che per riconoscenza la elesse a propria Patrona.

Santa Rosalia è anche patrona di Pegli (Genova), dove nel 1656 alcune reliquie della Santa portate da Palermo bastarono per contrastare l'epidemia di peste che la stava sconvolgendo.

 

 

SANT'ANTONIO DI PADOVA, o de Lisboa, (Lisbona, 1195 – Padova, 1231). Prima monaco agostiniano poi frate francescano. Visse in Portogallo, in Italia ed in Francia. Ad Assisi vide e ascoltò di persona san Francesco d'Assisi. Fu poi trasferito a Bologna e quindi a Padova. Dotato di grande umiltà e di grande cultura, valente predicatore. Detto il ‘martello degli eretici’. Morì all'età di 36 anni. È considerato un grande santo, molto amato anche perché di lui si narrano grandi prodigi miracolosi, operati già in vita e molto numerosi sin dai primissimi tempi dalla sua morte.

È stato attribuito all'intercessione di Sant'Antonio di Padova il miracolo eucaristico, o "della mula", avvenuto a Rimini nel 1223.  

Gli eventi prodigiosi furono di tale intensità e natura che facilitarono la sua rapida canonizzazione, avvenuta ad un anno dalla morte (è il Santo canonizzato più rapidamente nella storia della Chiesa). I miracoli da lui operati in ogni luogo ed ancora in tempi recenti, hanno diffuso nel mondo intero la sua devozione.
Salvo l’occasionale maggiore interesse per attualità di altri santi (vedere  TOMBE FAMOSE/SANTI POPOLARI),Sant’Antonio di Padova è forse il santo più venerato al mondo. È Patrono del Portogallo, del Brasile, della città di Padova e di altri 107 Comuni Italiani.

 


SANT'ANTONIO ABATE, detto anche sant'Antonio d'Egitto, sant'Antonio del Fuoco, sant'Antonio del Deserto, sant'Antonio l'Anacoreta (Qumans, Egitto, 251 – deserto della Tebaide, Egitto, 357), fondatore del monachesimo cristiano e il primo degli abati.

Restato orfano a vent'anni, con un ricco patrimonio, seguì l'esortazione evangelica e lo donò ai poveri. Trascorse gran parte dell’ esistenza abitando una misera grotta nel deserto egiziano, in preghiera, povertà e castità.

Pur malato e trascurato visse 106 anni, sempre tormentato dalle tentazioni del demonio, dedicandosi anche alla produzione di beni da regalare ai poveri. Venne sepolto dai suoi discepoli in un luogo segreto.

Il suo esempio portò  all'espansione dell'anacoretismo in contrapposizione al cenobitismo.

Patrono di 85 Comuni italiani, dei macellai e salumai, dei contadini e degli allevatori, protettore degli animali domestici; taumaturgo capace di guarire malattie terribili.

Una misura della sua popolarità è data dalla distribuzione sull’intero territorio nazionale delle aree dei suoi patronati e dal gran numero di proverbi recitati in vari dialetti per ritrovare oggetti smarriti o per invocare grazie o anche solo per sottolineare la sua cadenza calendariale.

Da lui prende nome la patologia detta “Fuoco di Sant'Antonio”.

 

 

SANTA LUCIA DA SIRACUSA (Siracusa, 283 – Siracusa, 304), venerata dalla Chiesa cattolica e dalla Chiesa ortodossa. Fu uccisa, diciassettenne, durante le persecuzioni di Diocleziano. 

Patrona di Siracusa e di altri 25 Comuni italiani. Patrona della vista.

Il detto "Santa Lucia il giorno più corto che ci sia" era nato col calendario gregoriano, che vedeva coincidere il 13 dicembre col solstizio invernale. Resta ancora il giorno in cui il sole tramonta prima.

 Il nome Lucia richiama la luce e la vista. Non accadde invece che si strappasse gli occhi nel martirio.

In molte regioni dell'Italia settentrionale, la figura di santa Lucia si lega alle funzioni natalizie di San Nicola, Babbo Natale, Gesù bambino, Befana: i bambini le indirizzano una letterina con la richiesta dei doni che gradirebbero ricevere, e con dichiarazione di buoni propositi.

 

 

SANTA CATERINA DA SIENA (Siena, 1347– Roma, 1380), dottore della Chiesa. Semianalfabeta, dotata solo di fede ed amore, aiutò i poveri e gli ammalati e intrattenne intensi rapporti epistolari con i più grandi re e prìncipi d’Europa. Patrona d'Italia e compatrona d'Europa.

 

 

SANT’AGOSTINO D'IPPONA (Tagaste, Algeria, 354 – Ippona, Algeria, 430). Filosofo e teologo latino. Padre e dottore della Chiesa cattolica, detto anche "Dottore della Grazia". È stato «il massimo pensatore cristiano del primo millennio e anche uno dei più grandi geni dell'umanità in assoluto». Le Confessioni sono la sua opera più famosa.

 Patrono di 25 Comuni italiani e compatrono di Pavia.

 

 

SAN TOMMASO D'AQUINO (Roccasecca, Frosinone, 1225 – Fossanova, Latina, 1274) Frate domenicano e dottore della Chiesa, detto Doctor Angelicus dai suoi contemporanei. Santo consacrato dalla Chiesa cattolica e dalla Chiesa luterana.

È patrono dei teologi, degli accademici, dei librai e degli studenti. Patrono della città e della diocesi  di Priverno (Latina).

 

 

SANT’ALFONSO DE' LIGUORI (Napoli, 1696 – Nocera de' Pagani, Salerno, 1787). Copatrono di Napoli. Vescovo di Sant'Agata de' Goti (Benevento), fondatore della Congregazione del Santissimo Redentore, è autore di opere letterarie, teologiche e di celebri melodie natalizie, tra cui la famosissima "Tu scendi dalle stelle". Patrono di tutti i confessori e moralisti.

 

 

SAN LUIGI GONZAGA (Castiglione delle Stiviere, Mantova, 1568 – Roma, 1591) Gesuita. Protettore degli studenti.

 

 

SAN PASQUALE BAYLÓN (Torrehermosa,Spagna, 1540 – Villarreal, Spagna, 1592). Patrono delle donne, delle Opere e dei Congressi Eucaristici, dei cuochi, dei pasticceri e dei pastori.

 

 

SAN GERARDO MAIELLA (Muro Lucano, Potenza, 1726 – Materdomini, Avellino, 1755). Tra  tanti suoi miracoli si raccontano estasi, bilocazioni, scrutazione dei cuori, moltiplicazione dei viveri, guarigioni. Invocato come protettore delle donne incinte.Patrono della Basilicata.

 

 

SAN VITO, o san Vito di Lucania (Mazara del Vallo, III secolo – Lucania, 303), martirizzato da Diocleziano nel 303. Patrono o compatrono di 73 Comuni italiani. Invocato nella patologia del ‘Ballo di S.Vito’(encefalite e tremori).

 


 

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