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LE PIANTE


Le piante sono tra le più antiche forme di vita apparse sulla terra, forse lontanissimi progenitori dell’uomo ma del tutto diverse da questo non solo nell’aspetto. La differenza più sorprendente non sta nella forma e nella struttura bensì nell’a­more. Per tutti gli esseri viventi il primo ingrediente è l’amore, per tutti tranne che per i vegetali.

Le piante ispirano amore, agli uomini, elargiscono amore, agli uomini, ma non abbisognano d’amore. Esse nascono e vivono senza amore. Si riproducono e muoiono senza amore. Nessuna pianta svolge vita sociale. Mentre gli uomini danno priorità ai bisogni dei figli, nessuna pianta si prende cura di piantine neonate. Le piante non conoscono l’amore. Salvo dire che siano amore l’acqua e i sali e il sole che le nutrono. Salvo dire che sia amore, quello degli uomini, che a volte le aiutano a crescere o a rinascere o moltiplicarsi.

L’amore che pervade la crescita e la vita delle piante è quello presente nella forza della natura o nella volontà di Dio, per chi sappia cosa sia la ‘volontà di Dio’.

E’da considerare che le piante sono alla base della così detta catena alimentare visto che di queste si cibano molti animali, gli erbivori, e di questi altri animali, i carnivori, e di questi gli uomini.

Piace menzionare quanto le piante concorrano a favorire l’amore degli animali e degli uomini. Oltre a dare nutrimento e riparo e richiamo all’amore degli animali e degli uomini, le piante sono simbolo d’amore perché dànno senza pretendere, non sprecano risorse, non violentano i simili, si rinnovano senza lamento, inventano mille forme pittoriche e scultoree, abbelliscono gli scenari della natura e dell’abitazione e del vestire dell’uomo, suggeriscono modelli di compostezza o di delicatezza o di maestosità, sanno convivere e formare esempi di armonia sia in piccoli sia in grandi gruppi. Solitarie o numerose vivono come singoli individui autonomi e dignitosi.

Alcune piante, più di altre, sono simbolo di saggezza o di longevità o di mestizia o di forza o di tanti altri caratteri tutti utili, anche se involontariamente, alla vita dell’uomo.

Il più delle volte le piante si riproducono in virtù di un seme da loro prodotto, che il Caso o il Buon Dio fa attecchire da qualche parte. Per ‘Caso’ si può intendere il vento, la pioggia, i passanti e tanti altri eventi che sono ‘casi’ della Natura, sicché il Caso si può far coincidere con la Natura. La più ampia accezione di Dio può abbracciare anche quella di Natura.

Le piante non mietono vittime. Il loro nutrirsi è indolore. Trattandosi d’una delle più antiche forme di vita sulla terra è ancor più rassicurante notarlo!

Gli animali sono obbligati a prendere da altri animali o dalle piante le sostanze nutrienti di cui hanno bisogno perché non sanno prodursele. Le piante non le prendono da altri perché sanno prodursele da sole.

Le piante si producono tutto il necessario trasformando in alimentari alcune sostanze minerali non commestibili.

Attraverso le radici le piante suggono l’acqua e i sali dal terreno che poi attraverso le foglie trasformano col calore del sole in sostanze commestibili e nutrienti.

A tutta prima sembrerebbe che oggi le piante, i vegetali, non siano più tanto indispensabili alla alimentazione ed alla sopravvivenza dell’uomo, resta invece fondamentale la funzione delle piante in quanto responsabili dell’equilibrio idrogeologico e della formazione dell’ossigeno ed insostituibile fonte di nutrizione. Senza le piante non ci sarebbero animali né di terra né di cielo. Per l’alimentazione umana non basterebbero i pesci, i molluschi e le alghe marine, che coprono solo il 20 % del suo fabbisogno di proteine.

L’uomo sa produrre palazzi, automobili, astronavi, televisione, carta, vetro, plastica, acciai, vestiti, e tantissimo altro ma non sa costruire la carne, la frutta, l’erba, il sangue, l’uovo, il latte, gli ortaggi, la verdura.

Gli alimentari in vendita nei supermercati non sono ‘prodotti’ dagli uomini ma dalla natura; gli uomini li hanno solo raccolti o trattati o rielaborati e poi confezionati e commercializzati.

I prodotti elaborati dall’uomo, come gli spaghetti, i sughetti, le marmellate, le torte, i salumi, le frittelle e altro, sono sempre soltanto prodotti della natura opportunamente trattati o cotti.

Ne vediamo un esempio quando la nonna prepara una torta. Usa latte, prodotto dalle mucche; usa farina, che è grano macinato; zucchero, ossia canna o barbabietola essiccata e triturata; uova, date dalle galline. La cottura, con fiamma di gas naturale o con elettricità artificiale che sia, non crea gli alimenti ma ne determina solo il sapore e l’aspetto e altri caratteri secondari.


PIANTE INSETTIVORE:

LE RARE ECCEZIONI DI VEGETALI CARNIVORI.

 

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