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SANTI


Molte religioni hanno divinità tutelari preposte a funzioni di protezione di talune attività o categorie sociali e di intercessione presso le divinità maggiori.

Il Cristianesimo, con esclusione di alcune forme di Protestantesimo, elegge a santità le persone che hanno sviluppato in modo molto speciale l’apostolato ed hanno operato miracoli.

La loro origine, i luoghi dell’operato o del martirio o del ritrovamento delle spoglie e le vicende, gli animali e le cose coinvolte, per il Cattolicesimo ma non per Chiesa Ortodossa, hanno legato i santi alla venerazione locale od a quella di circostanza o di categoria, assurgendoli a Santi Patroni o Protettori.

Unitamente ad una marcata sopravvivenza di sentimenti pagani ne risulta un innumerevole stuolo di santi preposti a singoli luoghi, animali, malattie, funzioni. Da parte del credente,  il loro culto soddisfa il bisogno di un rapporto col divino meno astratto e generico ma più concreto in quanto intrattenuto, come con Gesù, con i Privilegiati del Paradiso che hanno vissuto le sofferenze umane in prima persona nella vita terrena.

Il moto umano verso la spiritualità è spontaneamente più vivo nei momenti della sofferenza e si rivolge agli intercessori conoscitori di quel patema personale o sociale.

Molte città e paesi cristiani hanno prescelto come proprio Protettore o Patrono uno o più santi che vengono onorati con particolari cerimoniali soprattutto annualmente nel giorno a loro dedicato e culminante con offerte e processioni di pellegrinaggio, preghiere e festeggiamenti vari.

La Chiesa riconosce pari dignità a patroni, compatroni e protettori ma ne distingue il rango liturgico attraverso il differente rituale nelle celebrazioni. Nel linguaggio comune si tende a distinguere i Patroni come protettori o tutori di Comunità cittadine o nazionali e di grandi istituzioni, chiamando invece Protettori i tutori o difensori di singole attività o campi di competenza.


 
 

 

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