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SARCOFAGO


Mentre il suo significato letterale rinvia ad un oggetto o un materiale ‘che mangia la carne’, il sarcofago era impiegato per la protezione chimica delle spoglie del defunto. Altra sua funzione era quella di scoraggiare la rimozione e la profanazione delle spoglie mortali (vedere PIRAMIDI EGIZIE/SARCOFAGI).

In età preistorica se ne usavano anche di legno e di terracotta, solitamente dipinti e riportanti iscrizioni con le generalità e i meriti del defunto e con formule votive propiziatorie.

Per i Re e i Faraoni e poi per i Papi si preferì  l’uso della pietra calcarea e del porfido.

I modelli variavano dal tipo egizio antropaico, riportante l’immagine del defunto scolpita sul coperchio, al tipo ellenistico a tempietto con copertura a doppio spiovente, al tipo etrusco col monumentale coperchio riproducente la coppia di sposi semidistesi sul triclinio, al tipo romano con bassorilievi e altorilievi di figure simboliche o narrative delle imprese terrene del defunto, a quello cristiano con scene e simboli dei Vangeli, a quello medievale coperto da bassorilievo del cavaliere bardato e armato, a quello rinascimentale ornato con putti e motivi floreali. Nei secoli successivi  è sostanzialmente caduto  il ricorso al sarcofago salvo ritorni  di gusto neoclassico e l’adozione di materiali leggeri e trasparenti quali il cristallo l’oro, l’argento  e il bronzo.

     sarcofago egizio, il 2° di Tutankamon.

     sarcofago fenicio, circa XII sec. a.C.

     sarcofago etrusco, VI secolo a.C.

     sarcofago ellenistico

      preromano di Sperandio, Perugia.

     sarcofago romano

     sarcofago romano

     sarcofago cristiano

     sarcofago rinascimentale

     opera di Iacopo della Quercia, 1408.

     sarcofago in oro e cristallo

 

 

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