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22 visitatori onlineSARCOFAGO
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Mentre il suo significato letterale rinvia ad un oggetto o un materiale ‘che mangia la carne’, il sarcofago era impiegato per la protezione chimica delle spoglie del defunto. Altra sua funzione era quella di scoraggiare la rimozione e la profanazione delle spoglie mortali (vedere PIRAMIDI EGIZIE/SARCOFAGI). In età preistorica se ne usavano anche di legno e di terracotta, solitamente dipinti e riportanti iscrizioni con le generalità e i meriti del defunto e con formule votive propiziatorie. Per i Re e i Faraoni e poi per i Papi si preferì l’uso della pietra calcarea e del porfido. I modelli variavano dal tipo egizio antropaico, riportante l’immagine del defunto scolpita sul coperchio, al tipo ellenistico a tempietto con copertura a doppio spiovente, al tipo etrusco col monumentale coperchio riproducente la coppia di sposi semidistesi sul triclinio, al tipo romano con bassorilievi e altorilievi di figure simboliche o narrative delle imprese terrene del defunto, a quello cristiano con scene e simboli dei Vangeli, a quello medievale coperto da bassorilievo del cavaliere bardato e armato, a quello rinascimentale ornato con putti e motivi floreali. Nei secoli successivi è sostanzialmente caduto il ricorso al sarcofago salvo ritorni di gusto neoclassico e l’adozione di materiali leggeri e trasparenti quali il cristallo l’oro, l’argento e il bronzo. |
sarcofago egizio, il 2° di Tutankamon. sarcofago fenicio, circa XII sec. a.C. sarcofago etrusco, VI secolo a.C.
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