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TEMPLI ARCAICI

      I primi insediamenti umani di tipo stanziale che hanno sentito il bisogno di costruzioni ad uso collettivo hanno tutti annoverato tra queste i luoghi e le strutture religiose.

      Abbiamo i resti di tali antichi centri sopravvissuti a Gerico (Palestina) e Katal (Anatolia) risalenti al sesto millennio a.C. e ad Hassuna (Mesopotamia) del quinto millennio a.C.

     In Europa ci sono tracce di architetture megalitiche in Inghilterra, Francia, Spagna e Italia: i menhir (grossi blocchi di pietra conficcati nel terreno),i cromlech (pietroni disposti a cerchio), i dolmen (blocchi di pietra disposti a stipiti e sormontati da altro lastrone di copertura.  Erano parti di giganteschi santuari, luoghi di riferimento geografico ed astronomico, di valenza civile e religiosa, come nei principali ritrovamenti a Carnac in Francia e a Stonehenge in Inghilterra.

Stonehenge (Inghilterra)

 

      Loro coeve sono le architetture megalitiche nuragiche in Sardegna (1° e 2° millennio a.C.).

     Anche le società più povere hanno dedicato la massima cura alla costruzione degli edifici religiosi, ricorrendo per questi all’uso della pietra anche quando tutte le altre costruzioni pubbliche e private si avvalevano solo del legno o del mattone o altri materiali poveri e deperibili (come ancora nell’India del V secolo).

    Diversa risposta al problema della deperibilità dei materiali era data dall’usanza giapponese di demolire e ricostruire i templi ogni vent’anni.

       I più antichi templi religiosi mesopotamici (Eridu e Gawra) risalgono al 5° millennio. Il primo si compone di grande sala terminante con abside che accoglie l’altare, l’altro aggiunge due transetti e una serie di pilastrate simmetriche. E’ del 4° millennio il tempio di Uruk ricco di mosaici e mattoni policromi.

      Tali templi spesso fondono le funzioni religiose con quelle civili ed occupano aree molto estese diventando palazzi del potere o vere e proprie città del potere.

      Col terzo millennio nelle regioni mediorientali si consolidano i templi disposti su rilevati naturali e su gradonate che risultano visivamente dominanti e strategicamente difendibili.

Ziqqurat   

    Le ziqqurat, prototipo delle piramidi, concepite come sovrapposizione di mastabe quadrate e rientranti, terminavano con il tempio votivo al piano superiore come ad Ur (2° millennio).

     Soprattutto nelle città babilonesi si accantonavano le ziqqurat per prediligere altissime torri, strutture al contempo civili e religiose, di raffinata tecnica costruttiva e ravvivate da decorazioni di brillanti mattoni maiolicati.

     Gli Egizi sviluppano analoghi sistemi di sepoltura a mastabe e ziqqurat che moltiplicano i piani sovrapposti e rendono lisce le quattro facce (vedere scheda specifica PIRAMIDI EGIZIE nel MENU’ PRINCIPALE).

    Per i rituali religiosi collettivi, le civiltà Maya adottano la tipologia intermedia tra la ziqqurat e la piramide egizia, consistente in una piramide in terra ricoperta da gradoni in pietra. Il Santuario di Tikal (VIII secolo d.C.) è caratterizzato da monumentale piramide con gradinata nella fascia centrale d’un lato e tempio sulla terrazza sommitale.  

La piramide azteca è composta da un corpo in mattoni e rivestimento in pietra, con scalone centrale e tempio finale. Sul monte Alban (tra il VI e il IX secolo d.C.) fu costruito un gigantesco terrazzamento, come una acropoli, dotato di templi e piramidi.

     Sugli altopiani delle Ande peruviane e ai loro piedi gli Incas innalzarono edifici sacri in mattoni o in pietra. Il Tempio del Sole a Tiahuanaco e a Cutzco (Bolivia) sono monumenti ciclopici ottenuti con giganteschi blocchi di pietra.

     Erano una fortezza militare con zone e strutture riservate al culto le semplici e grandiose architetture del Complesso di Machu Picchu (XIV secolo d.c.).

 

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